indirizzo:
destinazione:
ente:
tipologia:
progetto:
anno:
crediti:
via follo - 24062 costa volpino (bg)
centro parrocchiale
parrocchia di s. stefano
progetti urbani
ciotti guido & massimo nodari
2007
primo premio | concorso per la riqualificazione del centro parrocchiale di via follo
documenti:
descrizione:
L’impianto architettonico poggia su due assi fondamentali: il primo (l’asse monte-valle) è quello del tessuto urbanistico circostante e risulta pertanto parallelo al confine settentrionale del lotto, il secondo è il preciso orientamento est-ovest sul quale viene impostata l’architettura della nuova chiesa, con abside ad est, secondo la tradizione storica degli edifici di culto.
Il progetto prevede la ristrutturazione funzionale dell’attuale oratorio, la formazione di un nuovo corpo edilizio contenente il bar/ristoro, l’auditorium e spazi di servizio, una nuova aula liturgica, l’area sportiva, i parcheggi e una piastra polifunzionale di relazione.
Si prevede di decentrare lo spazio del campo di calcio, che viene ridotto per attività di calcetto e di gioco della pallavolo e pallacanestro. I nuovi spazi di relazione risultano baricentrici rispetto a tutte le nuove funzioni insediate. La delimitazione di questo spazio aperto è assicurata da un lungo porticato sul lato nord-est, da una quinta/pergola su quello nord-ovest, dalla navata centrale della nuova chiesa a nord e dai muri di contenimento dei giardini a nord-ovest.
Le aree verdi e piantumate “aggrediscono” i confini della piazza, frastagliandoli con un disegno geometrico ad istogramma ortogonale, ricavando spazi di sosta, sedute, elementi di illuminazione, spazio giochi e angoli ombreggiati. La nuova espansione occupa interamente il lato nord-est del terrapieno; la parte piu’ a monte contiene i nuovi spazi bar/ristoro che si affacciano attraverso il porticato sulla piazza, mentre una cerniera di connessione unisce funzionalmente questi spazi con le strutture esistenti. Al piano interrato sono presenti locali di deposito, accessibili anche da autoveicoli, servizi e gli spogliatoi per il campo sportivo. Un blocco servizi igienici serve contemporaneamente sia il bar che l’adiacente auditorium. Quest’ultimo utilizza i due livelli, risultando pertanto seminterrato e consentendo così di impostare la platea dell’auditorium con l’inclinazione ottimale per garantire i migliori standard di visibilità ed acustica. L’auditorium è in grado di ospitare circa 130 utenti; il controsoffitto ha un profilo ortofonico in legno che rende possibile l’uso di tali spazi anche come sala concerti/teatro/cinema ecc…
La nuova aula liturgica viene riposizionata a cavallo del terrapieno che definisce il livello della piazza. L’orientamento delle navate è l’asse est-ovest (con abside a oriente), secondo la tradizione storica degli edifici di culto cristiani. Tale giacitura forma un angolo acuto con il nuovo blocco dell’auditorium, generando un percezione spaziale piu’ dinamica dell’edificio. L’accesso avviene dalla piazza. L’atto dell’entrare in un luogo sacro comporta un’azione di distacco dal mondo rumoroso circostante, pertanto la scalinata di discesa all’aula sottrae progressivamente la percezione dell’esterno e la diminuzione dell’illuminazione diffusa accompagna al raccoglimento. Il linguaggio architettonico della chiesa è classico nell’impostazione volumetrica e proporzionale ma risolto con linguaggio coerentemente contemporaneo per quanto riguarda forme e materiali. L’impianto è a tre navate, con navata centrale di altezza doppia e abside singola. Lo spirito dell’ambiente interno allude agli spazi liturgici cluniacensi: semplicità di forme, mancanza di decorazioni, uso simbolico della luce. Quest’ultima è intesa come simbolo di “presenza invisibile”, metafora dell’atto di fede: la luce entrante dal clerestorio sul lato sud della navata centrale viene intercettata da una lunga lama inclinata di pochi gradi che la raccoglie e la diffonde verso il basso, analogamente l’abside è illuminata da un alto taglio laterale non visibile dall’aula. La spoglia semplicità dei muri interni è lo schermo che raccoglie le mutevoli variabilità e vibrazioni della luce. Gli unici arredi sono realizzati su disegno in legno di ulivo risolvendo con un unico blocco proporzionato il sistema altare-presbiterio-tabernacolo-pulpito.
La lama inclinata del lucernario genera sulla controfacciata una grande croce asimmetrica che definisce lo spazio del nartece (passaggio luce-ombra). La chiesa presenta al paese la sua parte orientale (come succede per la pieve di S. Siro o S. Maria di Lovere, con la quale condivide anche la tipologia dello scalone ipogeo d’ingresso), circondata da un “hortus” absidale inerbito e protetto.
La parte bassa adiacente a via Follo è riservata al campetto polifunzionale per attività sportivo-ricreative (calcetto, basket, pallavolo), al parco giochi e al parcheggio.
Gli assi principali di giacitura del progetto sono quello parallelo ai confini del lotto (sul quale si imposta il blocco del nuovo oratorio-auditorium) e l’asse est-ovest canonico su quale è impostata (tradizionalmente) la chiesa. Gli spazi aperti di relazione (giardino e piazzale) vengono generate dalla combinazione di questi due orientamenti.
Gli ambienti dell’oratorio esistente vengono ristrutturati e riadeguati alle nuove funzioni di centro anziani. Vengono inserite nuove scale e sistemi meccanici di sollevamento. Una nuova parete definisce l’affaccio sulla piazza e genera un sistema pergolato su due livelli per le attività all’aperto.
Il nuovo blocco posto sul lato settentrionale del lotto contiene, alla quota del cortile, il nuovo bar dell’oratorio con i relativi servizi (utilizzabili anche per l’auditorium); quest’ultimo occupa due livelli (piano terra e piano interrato), attraversati dalla platea in pendenza. Lo spigolo meridionale dell’auditorium è anche il basamento del campanile che interseca e lega spazialmente il transetto sinistro della chiesa. Un lungo porticato definisce il rapporto dei queste funzioni con il cortile centrale.
L’impianto dell’aula è tradizionale, a tre navate con abside quadrata, il linguaggio architettonico è tuttavia moderno. La navata centrale è a doppia altezza e reca un lungo taglio in sommità (clerestorio) dal quale proviene luce indiretta da meridione. All’aula si accede dalla piazza tramite una scalinata che scendendo accompagna al raccoglimento limitando luce rumore e spazio. Il lato sinistro interseca gli ambienti dell’auditorium attraverso lo spigolo del basamento del campanile il quale separa gli accessi verso la sagrestia e verso l’auditorium. La percezione della chiesa è contenuta dalla piazza mentre è monumentale verso est, dove l’abside appare in tutta la sua altezza. Un “hortus” circonda i lati meridionale ed orientale dell’aula.
Lo spazio di relazione fra i manufatti preesistenti e in progetto è una piastra in lastre di calcestruzzo lavato, generate dal passo proporzionale del porticato. Su questa gliglia vengono ritagliati gli elementi di arredo urbano (sedute-illuminazioni). Le lastre si sfrangiano sul lato meridionale con un motivo ad istogramma che definisce uno spazio giochi/sosta inerbito e piantumato. Un albero solitario (ciliegio) è posto in asse con la chiesa